C’è posta per te: come creare newsletter efficaci per il marketing aziendale
Perché creare newsletter B2B per il tuo marketing aziendale?
Ogni giorno, tutto quello che guardiamo, tocchiamo ed ascoltiamo è un’informazione che immagazziniamo più o meno consapevolmente. Dalle testate cartacee o online che leggiamo ai post e ai video che troviamo sui social media, dai podcast che ascoltiamo mentre puliamo casa o in ufficio alla pubblicità che vediamo per strada e mentre navighiamo, fino alle etichette dei prodotti del supermercato o alle istruzioni dell macchinetta del caffè.
Quante di queste informazioni immagazziniamo veramente? Si stima che il cervello umano possa archiviare da 10 a 100 terabyte di informazioni al giorno. Il principale tra gli obiettivi del marketing è quello di catturare l’attenzione dei clienti e farsi ricordare e, per soddisfarlo, un ottimo mezzo a nostra disposizione sono le newsletter.
I vantaggi dell’email marketing
Le newsletter B2B, ovvero “da azienda a azienda”, sono uno strumento potente e versatile che puoi utilizzare all'interno della tua strategia di marketing per una serie di motivi.
- Comunicazione diretta: consentono all'azienda di comunicare direttamente con clienti e potenziali.
- Fidelizzazione dei clienti: aiutano a mantenere un legame costante con i clienti esistenti.
- Adattabilità e targettizzazione: personalizzabili con contenuti mirati e rilevanti.
- Valore: possono condividere informazioni, consigli, approfondimenti di settore, aggiornamenti sui prodotti/servizi e tanto ancora.
- Promozioni mirate: informano su offerte speciali, sconti e promozioni in corso, stimolando l’interesse e incoraggiando l’acquisto.
- Misurazione dei risultati: è possibile monitorare l'efficacia delle newsletter, i tassi di apertura, i clic, le condivisioni e molti altri dati utili per ottimizzare le strategie.
- Proprietà dei dati: tutti i dati raccolti sono di proprietà dell’azienda, a differenza, ad esempio, dei social network.
- Costi relativamente bassi: sono più economiche rispetto alla pubblicità stampata o ai media audiovisivi.
Complessivamente, le newsletter B2B sono uno strumento di marketing versatile che può contribuire a costruire relazioni solide con i clienti, a fornire valore e ad appoggiare gli obiettivi di vendita e di crescita dell'azienda nel mercato B2B.
L'email marketing in Italia: i dati
A supporto del fatto che le newsletter B2B siano efficaci, non vi è solo un’analisi qualitativa, ma anche quantitativa.
Infatti, secondo gli ultimi dati raccolti da MailUp ¹ si attesta che:
- il 93% dei marketer B2B utilizza l'email per distribuire contenuti
- Il 99% dei consumatori controlla la propria email ogni giorno.
- L'80% dei professionisti del business ritiene che l'email marketing aumenti la fidelizzazione dei clienti.
- Il 73% dei millennial preferisce che le comunicazioni delle aziende arrivino via email.
- Il 59% degli intervistati afferma che le email influenzano le loro decisioni di acquisto.
- Il 40% dei marketer B2B afferma che le newsletter via email sono fondamentali per il loro successo nel content marketing.
*Volumi Utenti MailUp - Osservatorio Statistico 2022
Newsletter VS DEM
Una volta che si è deciso di intraprendere questa strada e bisogna impostare il piano editoriale, sorge un dubbio: è meglio inviare una DEM, acronimo di Direct Email Marketing oppure una Newsletter?
La risposta non è univoca ed è probabile che la strategia più efficace possa essere quella di utilizzarle entrambe per veicolare contenuti differenti.
La scelta tra DEM o newsletter dipende quindi dagli obiettivi specifici della tua strategia di marketing e dal tipo di messaggio che desideri comunicare al tuo pubblico. Vediamo alcuni elementi che le rendono differenti.
DEM
- Hanno come obiettivo la promozione di prodotti, servizi o iniziative commerciali.
- Sono progettate per essere persuasive e spesso contengono “chiamate all’azione” chiare ed immediate, come ad esempio, l’acquisto di un prodotto/servizio o l’iscrizione ad un evento.
- Consentono di monitorare le metriche di successo attraverso i tassi di apertura e i clic sulle call-to-action.
- Possono essere inviate in qualsiasi momento, spesso come parte di una campagna specifica o in relazione a eventi o promozioni speciali.
Newsletter
- Hanno come obiettivo quello di generare valore. Tendono a fornire contenuti informativi, notizie, aggiornamenti e informazioni utili agli abbonati.
- Sono inviate regolarmente, spesso con una frequenza prestabilita.
- Aiutano a mantenere i lettori informati e costruiscono un rapporto di fiducia con il pubblico.
Cosa dovrebbe includere un invio efficace?
Indipendentemente dal fatto che tu abbia optato per l’invio di DEM o di Newsletter, ci sono alcune linee guida imprescindibili per entrambe per far sì che siano efficaci.
La prima impressione è tutto: l’Oggetto
Il primo fattore discriminante per il successo dell’invio è assicurarsi se la tua email venga aperta e di conseguenza poi letta, tra le mille altre email che affollano giornalmente la casella di posta dei destinatari.
Se è vero che secondo alcune ricerche bastano 7 secondi per farsi una prima impressione su di una persona, è altrettanto vero che servono “solo” 9 parole per convincere un utente ad aprire la vostra mail. Quindi dedica grande attenzione all’Oggetto della mail, perché sono quelle 9 parole che determinano il successo o il fallimento del vostro invio.
Trova il giusto equilibrio
Ogni DEM o newsletter è composta da testi e immagini: è fondamentale equilibrare correttamente questi due elementi per evitare che la tua email finisca in spam. MailUp consiglia di occupare il 60% dello spazio con il testo e il restante 40% con le immagini.
Tuttavia, immagini e testi, come ogni persona, devono funzionare bene insieme ma devono essere comprensibili anche da soli. Per questo, tieni presente che:
- Le immagini: possono essere fotografie o illustrazioni, tecniche o ispirazionali. La scelta ricade in base al tuo obiettivo e a quali sono le linee guida della tua comunicazione aziendale o di campagna.
- I testi: è fondamentale che seguano sempre il tono di voce del tuo marchio.
In caso di atterraggio allacciare le “C” di sicurezza
Ultimo elemento, ma non per importanza, utile a misurare l’efficacia del tuo invio è la Call To Action (CTA) letteralmente la spinta ad agire che deve rispettare le 3 C: chiara, comprensibile e calcolata.
L’utente deve sapere dove arriverà dopo averla cliccata e a quale richiesta troverà soddisfazione. Senza una CTA precisa e coinvolgente - un’altra C! - l'email potrebbe non ottenere l'obiettivo desiderato (acquisto, registrazione, il download di un contenuto) o qualsiasi altra azione rilevante.
Perché la tua strategia oggi deve integrare newsletter e DEM
Abbiamo già consigliato di inserire entrambe all’interno del tuo piano editoriale annuale per soddisfare molteplici bisogni aziendali. Il nostro consiglio è di includere almeno una Newsletter al mese con lo scopo di informare, educare e costruire un rapporto di fiducia per creare community; e almeno una DEM a campagna per portare traffico al sito e promuovere o vedere i tuoi prodotti/servizi.
Il progetto DEM di Geberit Italia:
intervista a U. Calamida
Abbiamo intervistato Umberto Calamida, Digital Makers presso Geberit Italia e nostro “alleato digitale” per il progetto di Gestione DEM dell’azienda. La collaborazione, ci vede coinvolti da un paio d’anni nella creazione di DEM per il settore B2B e B2C, sia dal punto di vista progettuale che da quello dello sviluppo di copy e visual dedicati.
Ben ritrovato, Umberto.
Potresti raccontarci brevemente qual è il tuo percepito nel lavoro svolto in questi primi sei mesi del 2023?
In generale non posso che ritenermi soddisfatto del lavoro svolto in questo semestre. Dal punto di vista del flusso di lavoro siamo riusciti a mantenere una cadenza regolare nella produzione delle DEM, assicurandoci che i contenuti fossero freschi e pertinenti. In termini di metriche, abbiamo confermato un buon tasso di apertura da parte degli utenti.
Altro elemento sicuramente positivo, e che spero possa perpetuare nel tempo, è l’ottimo affiatamento del team e la fiducia reciproca rimarcata anche dal Workshop organizzato dalla Direzione Marketing di Geberit Italia a ComoNext.
Approfondiamo il tema Workshop, ci spiegheresti com’è nata l’idea e con quale scopo?
L’idea di organizzare una giornata condivisa, tra il nostro team di marketing e comunicazione e il vostro team impiegato nel progetto, è scaturita innanzitutto per far conoscere per la prima volta di persona tutti i membri delle due divisioni: cosa non scontata avendo noi sede in Svizzera e arrivando da due anni di emergenza Covid-19.
Non è sempre facile avere una corrispondenza chiara e precisa da dietro uno schermo o una email, per cui lo scopo condiviso dell’incontro era quello di migliorare maggiormente la collaborazione, la fiducia reciproca e più nel concreto il flusso di lavoro, soprattutto nella generazione di brief e deliverable sempre più funzionali e mirati.
A cose fatte posso dirvi che dal mio punto di vista è stato sicuramente stimolante vedere come lavora la controparte e dibattere costruttivamente al fine di trovare soluzioni congeniali ed efficaci per entrambi i team.
Puoi parlarci un po’ più nel dettaglio di quello che è, ad oggi, il flusso e il metodo di lavoro necessario a generare una DEM?
Certamente. Tutto ovviamente parte dal nostro brief.
È fondamentale avere un metodo condiviso, in quanto spesso cambiano gli interlocutori coinvolti a seconda del target (B2C, B2B e i relativi sottotarget), l'area di competenza coinvolta (prodotto, eventi, corsi di formazione etc.), e spesso per uno stesso argomento abbiamo anche più player coinvolti.
Non nego che a volte ci sono stati dei fraintendimenti iniziali sul brief, ma stiamo appunto lavorando a quattro mani per far sì che ciò non accada più.
Una volta che vi inoltriamo la scheda brief, come bene sapete, lasciamo a voi il compito di sviluppare e scegliere la struttura che ritenete più efficace a veicolare il messaggio, i testi e i visual dedicati. In questa fase è fondamentale tenere sempre ben presente qual è la call to action e quali moduli sono concessi dal nostro editor di email marketing per prendere le decisioni più corrette. Una volta pronto, noi riceviamo il deliverable attraverso un file condiviso di FIGMA e dopo la nostra approvazione interna ed eventuali rework, procediamo a costruire e programmare la DEM.
Vorremmo soffermarci proprio lato toolset: come ti stai trovando con l'adozione di FIGMA come nuovo strumento di lavoro?
Molto bene. Era un tool a me totalmente sconosciuto prima della vostra proposta di quest’anno, ma devo dire che è molto intuitivo e versatile.
Apprezzo molto la possibilità di commentare in real time con più utenti direttamente all’interno del progetto, così da velocizzare il processo di modifica e prevenire eventuali rilavorazioni. Inoltre, una volta appreso il procedimento, permette rapidamente di scaricare testi e immagini per incorporarli altrove e di confrontare più DEM della stessa campagna o dello stesso argomento per target diversi in un’unica tavola da disegno.