Cama Dance Machine
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La richiesta
Cama Group, con oltre 40 anni di esperienza nel mercato internazionale dei produttori di sistemi per il confezionamento secondario, ha concentrato l'attenzione sul lancio dell’innovativa 4.0 GENERATION di macchine durante Interpack 2023, la prima fiera significativa del settore dopo la pausa pandemica.
Approfittando dell'investimento programmato per l'evento, l'azienda ha dunque deciso di comunicare in fiera e oltre, adottando un potente concept visivo focalizzato sul debutto della 4.0 GENERATION.
La nostra proposta
Un video all'avanguardia in grado di catturare e raccontare l'armonia dei processi delle macchine di Cama Group, un'armonia generata dalla sapiente sinergia tra la precisione tecnologica e la maestria umana.
Il video viene esposto a Interpack 2023 nel principale videowall dello stand con l'obiettivo di stupire, attrarre e offrire valore al pubblico.
Ampliamo la durata del progetto e il ritorno dell’investimento declinando il concept su più canali e momenti.
2013
Cama raccontava l'umanizzazione delle macchine
Cama ha delineato con audacia il concetto dell'umanizzazione delle macchine attraverso una pubblicità che, all'epoca, sembrava visionaria. La sua intensa creatività si è rivelata profetica, soprattutto considerata nel contesto attuale orientato all'Industria 4.0.
2023
Diamo movimento alla fotografia e rendiamola viva!
All’inizio il robot riproduce la stessa posizione iconica della pubblicità di Cama, mantenendo un'identità inconfondibile. La scena si anima con il nostro "human robot", danzante in perfetta sintonia con una ballerina di danza classica.
Ricerca e innovazione
Guidato dal desiderio di esprimere al meglio il concept creativo, il nostro team si è dedicato alla ricerca tecnologica culminata in questa selezione di software innovativi:
Unreal
Motore grafico e punto cardine di tutta la produzione 3D.
Rokoko
Suite hardware e software
di motion capture.
Metahuman
Software nativamente integrato con Unreal Engine per la creazione di volti umani e riproduzione di movimenti del corpo realistici.
Produzione
I 4 pilastri dello storytelling
La progressione racconta una storia di evoluzione, consapevolezza e capacità crescenti nel contesto delle relazioni tra uomo e macchina.
1. Il robot definisce il suo spazio di azione:
all’inizio del ballo, il robot delinea il suo raggio di azione creando un cerchio col piede, l’area che compete i suoi processi, quello per il quale è strato “addestrato”. Una macchina fa esattamente ciò che gli è stato detto di fare e nulla di più.
2. Il robot apprende imita l'uomo e apprende:
Imitando i movimenti della ballerina il robot apprende, capisce cosa fare e come farlo. All’inizio copia poi dopo che ha imparato esegue e poi crea dei pattern variabili, diversifica.
3. Il robot riconosce se stesso come macchina
Quando il robot si riconosce, non solo capisce che esiste, ma realizza che nella generazione di variabili può essere lui a condurre il ballo. Comprende che nella creazione di nuovi pattern risiede il gesto puro che lo differenza dalla routine cui era solito quando era solo macchina.
4. Il robot inizia ad interagire in modo attivo con il suo operatore:
Passo dopo passo prende la guida della danza fino a diventare il sostegno dell’operato dell’uomo, aiutandolo ad essere più performante e produttivo.
Sessione di registrazione ad Illicit studios con SLVR
Prove della coreografia con Anna Kolesarova (ex ballerina del corpo di ballo della scala di Milano)
Prove di modellazione e fine tuning fra motion capture e modello 3
Prova di render in studio per verifica della skin
Registrazione del balletto su green screen e cattura finale del ballo
Cattura in solo del ballerino
Post produzione
1. Si sistema il MoCap
Nel percorso di sovrapposizione del robot 3D sul corpo del ballerino è stata necessaria una fase di posizionamento delle parti anatomiche del robot per adeguarle su quelle del ballerino.
2. Scontorno e finalizzazione
Successivamente, siamo passati al processo di scontorno volto a integrare il modello 3D all’interno di ogni inquadratura per donargli una profondità plastica e verosimile. Nel primo dobbiamo riuscire con after effects a far convivere il mondo virtuale con quello ripreso reale, robot e ballerina, facendo grande attenzione alle sovrapposizioni dei piani e delle figure, nel secondo, facciamo, color, riflessi, post produzione del background, editing, texture e animazione 2D per generare un prodotto finito.
Delivery
Finalmente in fiera...
il video è stato proiettato sullo schermo principale dello stand, catturando immediatamente l'attenzione dei visitatori.
E non solo... Cama Dance Machine è stato adattato in formati diversi per una distribuzione su varie piattaforme, seguendo una pianificazione iniziata con il teaser di Interpack, proseguita durante la fiera e consolidata nei mesi a venire attraverso i principali canali di comunicazione di Cama Group.